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Carmen Luongo Attrice

De Berardinis "magico" nel mondo di Eduardo

la repubblica.it, 4 luglio 1989

È un epilogo d' occasione in onore di Eduardo

De Berardinis "magico" nel mondo di Eduardo

la repubblica.it, 4 luglio 1989 by Franco Quadri

È un epilogo d'occasione in onore di Eduardo e della sua scomparsa: perché don Gennaro resta vivo, in attesa con tutti noi del passare della nottata. E grondano giustamente gli applausi per questo grande Leo De Berardinis, assieme al quale ho già ricordato Antonio Neiwiller e Toni Servillo, ma senza segnalarne lo svariare in più personaggi; e nelle loro molte incarnazioni, risaltano tutti gli altri, da Vincenza Modica a Carmen Luongo, Iaia Forte, Eugenio Allegri, Marco Manchisi, tutti associati nell' applauso più forte: per Eduardo.

"Prima" di Bentivenga

Nuovo sud 1994

È un'opera immediata, girata con modestia e senza compromessi

"Prima" di Bentivenga

Nuovo sud 1994 by Mimmo Mastrangelo

È un'opera immediata, girata con modestia e senza compromessi, per cui i paroloni possono sciuparla. Mal si adatta ai lavori dei critici addomesticati e alla spocchia di quelli che non amano il cinema italiano. Non fa riferimento ad altre cinematografie perché è il frutto di un progetto. E non sfiora la carineria e la ruffianeria di quel cinema che vuole piacere a tutti i costi. Insomma è un un film onesto che alla fine si scopre anche bello, in quanto tende a crescere nella testa di chi lo vede. È "Prima" l'ultimo lavoro del regista Prospero Bentivenga presentato al Festival Internazionale Cinema Giovani a Torino."Prima" si avvale della bravura di due bravi attori come Antonello Cossia e Carmen Luongo, quest'ultima ha tutti gli attributi artistici per prestarsi ad un cinema pensato.

Un amante da divorare

Il mattino, 26 marzo 1995

Anna Cappelli: un nome come tanti per una donna qualsiasi una casalinga o un'impegata,

Un amante da divorare

Il mattino, 26 marzo 1995 by F. de Ciuceis

Anna Cappelli: un nome come tanti per una donna qualsiasi una casalinga o un'impegata, com'è la protagonista dell'omonima pièce di Annibale Ruccello. Appena un tavolo e una sedia per Carmen Luongo, un fitto e lento parlare, un monologo che si fa colloquio con se stessa, con la presenza assenza della padrona di casa che detesta, del ragioniere dell'ufficio che detesta che diventa il suo amante. Ma ecco il normale bisogno di avere una casa propria e un uomo per sottrarsi alla solitudine si trasforma in smodato desiderio di possesso, come una rete soffocante che avvolge cose e persone. E quando il compagno sta per abbandonarla, il risvolto improvviso, la follia lucida e crudele di un atto di cannibalismo: l'uccisione dell'uomo il divorarne le membra per conservarne il possesso. Dapprima forse fin troppo incolore, Carmen Luongo restituisce con terribile scansione l'allucinato epilogo mentre il sipario lentamente si stringe sulle sue parole.

L'emozione di stare in platea

il manifesto, 19 gennaio 1996

Il testo del regista tedesco, accusato di antisemitismo proposto a Napoli da Carmen Luongo.

L'emozione di stare in platea

il manifesto, 19 gennaio 1996 by Gianni Manzella

Il testo del regista tedesco, accusato di antisemitismo proposto a Napoli da Carmen Luongo. Una lettura antinaturalista, affidata e giovanissimi. Scandaloso Fassbinder a scena aperta, Carmen Luongo è intervenuta con decisione sul testo, tagliando brani e personaggi, spostando l'ordine delle scene rimescolando le battute. Si inizia nell'atrio del teatro, con la porta aperta all'esterno e i rumori della strada a far da sfondo sonoro all'interno domestico dove battibecca una coppia non del tutto convenzionale - lui il babbo nazista di Roma B. mette in mostra biancheria femminile sotto l'abito rosa.

Roberto Zucco

America's Theatre Guide, vol VIII No. 6, July 1998

Ms. Luongo's uninteresting lighting design may have been governed by technical considerations.

Roberto Zucco

America's Theatre Guide, vol VIII No. 6, July 1998 by David Lipfert

Ms. Luongo's uninteresting lighting design may have been governed by technical considerations. She was memorable as the Madame teaching her new girl how to walk seductively.

Al Sancarluccio il Koltes napoletano

Il Mattino, 30 marzo 1999

La traduzione in napoletano ci avvicina al linguaggio di quest'amore francese.

Al Sancarluccio il Koltes napoletano

Il Mattino, 30 marzo 1999

La traduzione in napoletano ci avvicina al linguaggio di quest'amore francese. «La mia scelta» spiega la Luongo,«si è indirizzata verso un testo scritto negli anni Ottanta da Bernard Marie Koltes. La pièce inizia con la scena del carcere e la fuga del protagonista, poi la casa, un giardino pubblico, tanti interni ed esterni, stade. Roberto Zucco commette tanti omicidi durante tutta la sua fuga, in uno stile pulp fiction, da Quentin Tarantino. Io credo che la lingua italiana è una lingua che non serve al centro Koltes, la traduzione in lingua napoletana del poeta Eduardo Carità restituisce una forma più vicina al progetto linguistico di Koltes. Lui scriveva per un territorio estremo e degradato, le periferie della città».

Baciamano a corte

Viaggi di Repubblica,
maggio 1999

Per il maggio dei Monumenti e per il Bicentenario della Repubblica Napoletana (1799)

Baciamano a corte

Viaggi di Repubblica,
maggio 1999

Per il maggio dei Monumenti e per il Bicentenario della Repubblica Napoletana (1799), viene aperto al teatro il cortile d'onore di Palazzo Reale. Si tratta dell'anteprima dello spettacolo Il Baciamano di Manlio Santarelli per la regia di Marco Lucchesi. Lo spettacolo narra l'incontro tra la popolana Janara, la brava Carmen Luongo, e un giacobino che le è stato portato in casa con mani e piedi legati, da suo marito.

E il giacobino finì bollito in pentola

Corriere del Mezzogiorno,
30 maggio 1999

Ieri come oggi, giocando con favole e surrealità, Santanelli immagina

E il giacobino finì bollito in pentola

Corriere del Mezzogiorno, 30 maggio 1999

Ieri come oggi, giocando con favole e surrealità, Santanelli immagina un improbabile rapporto all'insegna dell'antropofagia, tra una popolana «janara» (Carmen Luongo), figura che ha smarrito col tempo ogni traccia di umanità, per diventare besta famelica e spietata e un distinto giacobino (Lello Giulivo), legato a mo' di capretto, in attesa di finire arrosto su fascine o bollito in pentola.

Porci con le ali Carmen Luongo mattatrice

corriere del mezzogiorno,
30 dicembre 2003

Al teatro Tintadirosso Porci con le ali - Rocco e Antonia,

Porci con le ali
Carmen Luongo mattatrice

corriere del mezzogiorno, 30 dicembre 2003

Al teatro Tintadirosso Porci con le ali - Rocco e Antonia, interpreti Carmen Luongo e Fabrizio Nevola, il lavoro è tratto dal libro cult di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice ed è diviso in quattro parti, per cui ogni mese lo spettacolo cambierà proponendo due nuovi monologhi. La rilettura del testo propone molti spunti comici anche grazie alla verve di Carmen Luongo.

Il racconto intimo di una coppia aperta

Napolipiù, 6 maggio 2004

Chi non ricorda il famoso romanzo di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice,

Il racconto intimo di una coppia aperta

Napolipiù, 6 maggio 2004 by Gianni Mattioli

Chi non ricorda il famoso romanzo di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice, che con il suo titolo e il suo linguaggio forte e rappresentativo di una generazione contestataria post-sessantottina, catturarono la fantasia di molti giovani, scatenando polemiche e critiche dai bacchettoni dell'epoca. In scena Carmen Luongo e Fabrizio Nevola anni settanta, quindi anni di piombo ma anche anni di contestazione e di rovesciamento dei concetti della vita più conservatori. Un uomo e una donna sono alle prese con il sesso visto in modo ironico graffiante sferzante a tal punto da codificarlo con il cambiamento di un mondo che andava rivoluzionato, contando sul lavoro dell'attore che, posto al centro della scena, e non distante come le rituali rappresentazioni, rende meglio partecipe il pubblico, un'avventura sempre diversa ogni sera, dove i corpi e le voci attorali sono al centro della massima attenzione dello spettatore.

Porci con le ali e senza inibizioni

Napolipiù, 12 maggio 2004

Interpretato da Carmen Luongo (Antonia) e Fabrizio Nevola (Rocco), in una sala intima e accogliente

Porci con le ali e senza inibizioni

Napolipiù, 12 maggio 2004 by Anna Paparo

Interpretato da Carmen Luongo (Antonia) e Fabrizio Nevola (Rocco), in una sala intima e accogliente i due protagonisti si sono aperti in presa diretta offrendo due racconti, quasi da diario, in cui si confessano totalmente senza inibizioni. La loro comicità ha coinvolto appieno il pubblico attento, disposto in cerchio attorno agli interpreti, quasi a ricordare le riunioni dei giovani figli dei fiori, creando così una escalation di improvvisazioni dall'inizio alla fine, con graffiante ironia nei confronti dell'universale tema tabù del sesso.

Perchè Orietta Berti non porta i pantaloni?

napoli vacanze, 27 giugno 2005

Un monologo leggero, penetrante ed esplosivo su un’incazzatura.

Perchè Orietta Berti non porta i pantaloni?

napoli vacanze, 27 giugno 2005

Un monologo leggero, penetrante ed esplosivo su un’incazzatura. La protagonista, nel corso dell’episodio portato in scena, racconta la maternità condivisa con il suo compagno gay, una svolta esistenziale che la costringe a rivedere le prospettive della propria militanza lesbica. Il monologo, interpretato e ‘riscritto’ da Carmen Luongo, verifica con sarcasmo modelli e atteggiamenti diffusi: il risultato è un manifesto impietoso e spassoso in cui si parla compulsivamente di sesso, esplicitando convenzioni per, poi, farle sistematicamente a pezzi.

Perchè Orietta Berti non porta i pantaloni?

giraitalia, luglio 2005

Tratto da due testi della drammaturga Claire Dowie.

Perchè Orietta Berti non porta i pantaloni?

giraitalia, luglio 2005

Tratto da due testi della drammaturga Claire Dowie. La protagonista, nel corso dell’episodio portato in scena, racconta la maternità condivisa con il suo compagno gay, una svolta esistenziale che la costringe a rivedere le prospettive della propria militanza lesbica. Il monologo, interpretato e ‘riscritto’ da Carmen Luongo, verifica con sarcasmo modelli e atteggiamenti diffusi: il risultato è un manifesto impietoso e spassoso in cui si parla compulsivamente di sesso, esplicitando convenzioni per, poi, farle sistematicamente a pezzi.

"Tre donne" di Sylvia Plath in scena al "Tintadirosso"

Roma, 31 dicembre 2006

Il percorso femminile interiore della gravidanza

"Tre donne" di Sylvia Plath in scena al "Tintadirosso"

Roma, 31 dicembre 2006 by Roberta D'Agostino

Il percorso femminile interiore della gravidanza.
Nato come poemetto radiofonico e quindi tutto fondato sulla parola trova nella regia della Luongo il suo punto di forza. Molte le idee originali, dinamiche, raffinate e soprattutto perfettamente metabolizzate dalle attrici Anna Savoia e Margherita Di Sarno e dalla stessa Carmen Luongo. Bella la scena liberatoria delle cuscinate, notevole cambio di toni delle tre interpreti, eleganti i cambi di posizione finali.

Piace al pubblico il testo di Sylvia Plath diretto da Carmen Luongo

Napolipiù, 5 gennaio 2007

Maternità strappata, abbandonata, scelta

Tintadirosso Piace al pubblico il testo di Sylvia Plath diretto da Carmen Luongo
Quell'emozione di donare la vita

Napolipiù, 5 gennaio 2007 by Orentia Marano

Maternità strappata, abbandonata, scelta, tre aspetti, tre possibilità di un momento unico, intimo e di cui solo la donna può concepirne il mistero più profondo in tutte le sue sfaccettature. Sylvia Plath con il poemetto radiofonico "Tre donne" ci trasmette le sensazioni di tre donne interpretate da Carmen Luongo, Margherita Di Sarno e Anna Savoia, alle prese con le loro gravidanze in ospedale, il loro è un viaggio che le fa fluttare tra i loro pensieri.

Gran successo al Tintadirosso per Tre donne

CRONACHE DI NAPOLI,
9 GENNAIO 2007

In una stanza con un letto al centro e piume

Gran successo al Tintadirosso per Tre donne, il poemetto radiofonico di Sylvia Plath messo in scena dall'attrice e regista Carmen Luongo

CRONACHE DI NAPOLI, 9 GENNAIO 2007 by A. Tarantino

In una stanza con un letto al centro e piume, miliardi di piume d'oca sparse sul pavimento si incrociano le esistenze e le parole di tre figure femminili. Un colloquio tra amiche è la vera essenza di una messa in scena, in cui lo spettatore diventa quasi un voyeur. Attraverso un cannocchiale non di certo deformante passano emozioni, scelte di vita e complicità: lo spazio fisico, il dolore, il cambiamento del corpo ed il riappropriarsi dello stesso quasi si stesse parlando di un prestito, i condizionamenti politici e sociali, la non dipendenza dal maschio, il rapporto con la natura e il ciclo vitale. Colpisce la grande interpretazione di Carmen Luongo brava e decisamente naturale.

A Villa Campolieto arriva un'inedita Iliade

Corriere del Mezzogiorno,
9 novembre 2009

Portare un dramma epico come l'Iliade nello scenario

A Villa Campolieto arriva un'inedita Iliade

Corriere del Mezzogiorno, 9 novembre 2009 by marco Perillo

Portare un dramma epico come l'Iliade nello scenario di Ercolano, tra le architetture settecentesche di Villa Campolieto. È l'idea (realizzata) del regista napoletano Prospero Bentivenga, che proporrà l'allestimento del poema omerico con un cast di livello nazionale, in cui figurano attori come Francesco Siciliano nei panni dell'Aedo, Agnese Nano è Ecuba,e per la prima volta come attore in teatro, nei panni sia di Priamo che di Agamennone («nemico e amico di se stesso»), Mimmo Calopresti. La parte di Andromaca è affidata a Carmen Luongo, attrice fedelissima di Bentivenga che ha cominciato la sua carriera col grande Leo De Berardinis; Atena e Afrodite sono affidate alla srilankese Madhu Alosious, Ettore sarà Alessandro Calabrò e Achille Alassane Doulougou e il piccolo Astianatte è Eduardo Bentivenga.

L'Iliade riveduta e corretta da Prospero Bentivenga

in campania, 12 novembre 2009

Un lavoro certosino per il regista napoletano che ha

L'Iliade riveduta e corretta da Prospero Bentivenga

in campania, 12 novembre 2009

Un lavoro certosino per il regista napoletano che ha riletto e adattato per il teatro l’antico poema, nel rispetto del testo originario e con l’intento di richiamare anche il pubblico più giovane. Complice la riscrittura dell’Iliade del tedesco Walter Jens, la cui narrazione è affidata a un aedo che racconta in maniera semplice e coinvolgente la guerra. Il rigore di Bentivenga contempla pure un cast d’eccezione, a cominciare da Mimmo Calopresti nel doppio ruolo di Priamo e Agamennone. Ritroviamo Carmen Luongo nelle vesti di Andromaca, Agnese Nano che diventa Ecuba, Alessandra D’Elia Cassandra e Silvia Bilotti Elena; ad interpretare Atena e Afrodite è la srilankese Madhu Alosious; Alessandro Calabrò veste i panni di Ettore e Alassane Doulougou quelli di Achille; il piccolo Astianatte è Eduardo Bentivenga e l’Aedo Francesco Siciliano. Un gruppo eterogeneo, come poema richiede. Ad hoc pure la location: Villa Campolieto, a Ercolano, bene si presta a questo importante lavoro teatrale.